Dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI

Il Meng Long, aereo cinese pronto per l’export
BERLINO – Pesante umiliazione per la Germania, prima potenza dell’Unione europea. La Repubblica popolare cinese, almeno secondo i dati relativi ai primi undici mesi del 2009, le ha strappato il ruolo di numero uno mondiale dell’export. Pechino è riuscita nel successo sebbene le sue esportazioni l’anno scorso siano calate del 16 per cento a causa della crisi economica e finanziaria internazionale, mentre quelle tedesche crescevano del 12 per cento.

I dati, insospettabili perché forniti stamane dall’Ufficio federale di statistica tedesco, fanno pensare. Confermano la forte sensazione di una svolta, di uno spostamento senza ritorno nei rapporti di forza e nel baricentro degli equilibri tra le grandi potenze mondiali. L’export tedesco infatti, da gennaio a novembre 2009, ha toccato il valore di 1050 miliardi di dollari. Quello cinese ha raggiunto i 1070 miliardi. Già nel dicembre scorso, il vice ministro del Commercio cinese, Zhong Han, aveva preannunciato il sorpasso definendolo probabile e prevedibile, ma una notizia del genere, nel momento in cui arriva, ha un enorme effetto mediatico e sui mercati.

Proprio nello stesso giorno, la Cina coglieva altri due successi di global player vincente sul fronte della globalizzazione: sorpassava gli Stati Uniti per numero di auto nuove vendute sul mercato interno, diventando quindi stabilmente il primo mercato mondiale dell’auto. Ed entrava nel rango dei cinque maggiori produttori e inventori mondiali nella medicina rigenerativa.

Gran parte dell’export cinese, certo, è ancora basato su prodotti economici a basso costo e basso contenuto tecnologico. Mentre i tedeschi mantengono primati di qualità in settori di punta, dall’auto ai macchinari industriali, dall’aerospaziale all’elettronica, al ferroviario, all’energia. Ma i cinesi anche nelle eccellenze si mostrano sempre più aggressivi e capaci. Cominciando con copie, acquisti di licenze e sviluppi in cooperazione con occidentali, russi, giapponesi e coreani, si fanno avanti. Il supertreno cinese viaggia con tecniche made in Japan, il bellissimo, supermoderno supercaccia bisonico J-10 “Drago poderoso”, l’orgoglio della “People’s Liberation Air Force of China”, usa conoscenze russe e israeliane. Ma il supertreno e il supercaccia sono in servizio, funzionano, fanno paura ai concorrenti come export di punta di domani. La strategia degli eredi di Deng Xiaoping è sempre più coerente e senza freni, aggressiva e di lungo respiro. Non a caso per l’Italia, un paese i cui rapporti economici e non solo con la Cina sono in aumento costante, il 2010 sarà l’anno dei contatti culturali e politici con la Repubblica popolare.

Nelle stesse ore, un sondaggio a Berlino indicava un crollo di popolarità del governo Merkel appena tre mesi dopo il suo insediamento. 67 tedeschi su cento sono insoddisfatti. E quanto al lavoro della cancelliera, chi ne è felice è sceso dal 70 al 59 per cento in un mese. E’imminente un vertice straordinario della maggioranza il 17 a Berlino per affrontare la crisi.

http://www.repubblica.it/economia/2010/01/08/news/la_cina_sorpassa_la_germania_il_primo_esportatore_del_mondo-1874765

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *