Un grande partenariato territoriale per innovare il modello imprenditoriale: settanta operatori di San Giuliano Mare, Viserba e Viserbella coinvolti nella sperimentazione
Settanta operatori uniscono le forze per promuovere un nuovo modello di organizzazione del turismo e affrontare insieme le nuove sfide del mercato turistico internazionale. Entra nel vivo il progetto formativo “Borghi del Parco del Mare”,il primo spin-off operativo del piano di azione elaborato dalla Task Force Turismo del Piano strategico, nata nel marzo 2020, durante il lock down, per sviluppare strategie inedite per accrescere la competitività e l’innovazione di Rimini e delle sue imprese turistiche. Una task force che, in questi mesi, ha dato vita ad un lavoro intenso, frutto della partecipazione di tutte le rappresentanze economiche della filiera turistica, dell’Università, e in particolare il CAST, dell’Amministrazione Comunale, oltre che di Visit Rimini, Visit Romagna e Uni.Rimini. Il lavoro, partendo dalla necessità di rispondere alle difficoltà emerse dall’emergenza pandemica, ha portato alla progettazione di un piano attuativo suddiviso in 7 ambiti strategici e 23 azioni operative. Il piano si sviluppa su un forte paradigma volto a rinnovare l’imprenditoria dell’intera filiera turistica riminese: la cooperazione. I Borghi del Parco del Mare rappresentano, dunque, una tra le principali azioni del piano, che in questa prima fase coinvolge circa una settantina di imprenditori tra albergatori, ristoratori, commercianti, artigiani, operatori della spiaggia e dell’intrattenimento al centro di un percorso formativo e di affiancamento imprenditoriale.
Il progetto formativo dei Borghi del Parco del Mare
I Borghi del Parco del Mare vogliono rappresentare un modello innovativo di cooperazione tra operatori turistici di prossimità, come un vero e proprio “coro di imprese” in cui albergatori, ristoratori, bagnini, artigiani, commercianti e mondo dell’intrattenimento uniscono le forze per realizzare insieme una strategia comune per rafforzare il modello turistico riminese con una pratica virtuosa che mira a fare scuola, in linea con la tradizione di laboratorio di innovazione turistica che Rimini vanta da sempre.
Nel dettaglio, il progetto prevede la creazione di reti tra operatori del settore del turismo in filiere diagonali (tra diversi operatori economici di diverse categorie) e filiere di prossimità (tra operatori economici vicini), attraverso le quali gli operatori agiscano, progettino e investano in maniera sinergica e condivisa per l’innovazione delle proprie aziende e quindi dell’industria turistica locale.
Per accompagnare il passaggio ad un modello innovativo è fondamentale promuovere un percorso di formazione su cosa significhi operare in maniera cooperativa: allo scopo, si è costituito un tavolo operativo con la Camera di Commercio della Romagna e gli enti di formazione del territorio che hanno messo a disposizione alcune proposte formative progettate specificamente con questo approccio. Sono stati così programmati, assieme ai centri di formazione Cescot, Ecipar e Iscom, cinque corsi gratuiti per gli operatori che saranno realizzati entro la fine del 2021. Una sperimentazione formativa che, in questa prima fase, interessa gli operatori di San Giuliano Mare, Viserba e Viserbella, aree scelte in quanto già al centro di percorsi partecipativi per il progetto del Parco del Mare Nord. Sulla base dell’esito della sperimentazione, il modello formativo, opportunamente messo a punto, sarà replicato ed esteso a tutte le altre aree del Parco del Mare nord e sud.
I corsi e il coaching: imparare la cooperazione
In questi giorni si sta completando il primo corso di formazione Ecipar che ha visto coinvolti dieci operatori di San Giuliano Mare (cinque alberghi, due bar, due ristoranti e un’agenzia viaggi): attività storiche o recenti, alcune rilevate in piena pandemia, condotte da imprenditori pronti a scommettere su Rimini e sul futuro. L’obiettivo del corso, progettato anche in collaborazione con Confcooperative Romagna e Legacoop Romagna, è quello di supportare la crescita imprenditoriale e la collaborazione tra questi operatori, attivando un processo cooperativo in grado di generare imprese turistiche più strutturate, preparate e solide per resistere alla competizione globale. L’esperienza punta anche a creare un modello di formazione a marchio “Rimini” capace di agire in maniera coordinata sull’accrescimento delle competenze dei diversi livelli strategici aziendali: imprenditori, collaboratori, middle management ed executive. A questo scopo, il corso, grazie a un gruppo di docenti estremamente qualificati, tratta tematiche che spaziano dai rudimenti sulla cooperazione alla strategia di business, dalla progettazione della brand identity e del prodotto al marketing, dalla finanza alla gestione e alla misurazione delle performance, il tutto interpretato in ottica cooperativa. Al corso seguirà una seconda fase, quella di coaching, che prevede una serie di appuntamenti formativi e di approfondimento su temi di rilevanza strategica quali la gestione del cambiamento, la strategia digitale e la sostenibilità nonché una vera e propria azione di accompagnamento alla creazione delle nuove imprese cooperative.
Una sperimentazione verso la nuova programmazione dei Fondi Europei per la formazione
Il percorso formativo realizzato nell’ambito del progetto “Borghi del Parco del Mare” si configura anche come azione propedeutica e innovativa per testare modelli formativi sempre più in linea con le esigenze specifiche del territorio riminese grazie ad una sempre più stretta collaborazione con gli Enti di Formazione del nostro territorio. Una attività, questa, che potrà essere di particolare utilità anche in vista della nuova programmazione regionale del Fondo Sociale Europeo per il settennato 2021-2027.
Un progetto nel segno della partecipazione e della co-progettazione col territorio
Il progetto “Borghi del Parco del Mare”, e più in generale l’attività della Task force Turismo, si configurano in piena continuità con la prassi partecipativa “storica” del Piano Strategico che fonda il proprio approccio distintivo nel perseguimento di visioni condivise e nell’utilizzo di strumenti di co-progettazione capaci di disegnare soluzioni sartoriali in funzione dei settori di intervento e delle diverse componenti civiche, sociali, imprenditoriali, culturali del territorio riminese. Si tratta di una modalità di lavoro che, da oltre 10 anni, ha consentito al nostro territorio, grazie alla messa in opera di un processo di sussidiarietà circolare, di rendere una prassi territoriale consolidata quell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 17 “Partenariato per obiettivi” che l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite indica come modalità fondamentale per realizzare uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale in tutti gli ambiti tematici.