COME SI COLLOCA OGGI RIMINI RISPETTO ALLE STRATEGIE TURISTICHE?

Oggi Rimini è di fronte ad una decisione epocale, quasi come nel dopoguerra quando si ebbe il coraggio di fare una scelta urbanistica forte e molto illuminata, puntando decisamente su un rinnovamento urbano che guardava al turismo piuttosto che su una ricostruzione urbana post-bellica comune a tante altre città martoriate dai bombardamenti.

Oggi, così come allora, sulla base di un input politico, è l’intera nostra società ad essere di fronte alla stessa svolta cruciale: perpetrare il proprio modello con piccole operazioni di lifting fino al suo esaurimento totale oppure rilanciare una prospettiva capace di cavalcare il futuro per i prossimi 50 anni.

La grande occasione che oggi Rimini deve cogliere è rappresentata dal progetto di riqualificazione della sua offerta turistica attraverso quel progetto che, nella sua elaborazione, il Piano Strategico ha proposto come nuovo “Parco del Mare”.Lo dico perché molto spesso, ancora oggi, quando si parla di questo progetto lo si intende come la semplice riqualificazione o ristrutturazione del lungomare, alla stregua degli interventi che, negli anni passati, sono stati fatti anche da altre località balneari, anche prossime a noi, che hanno fatto recentemente interventi di riqualificazione dei propri waterfront, abbellendolicon percorsi ciclopedonali, vegetazione e graziosi arredi urbani.

Tuttavia, in tutti i casi, questi interventi sono serviti affinché la clientela già esistente trovasse maggiore comfort e piacere nel contesto di una vacanza balneare tradizionale. In nessuno di questi casi gli interventi di riqualificazione sono stati, invece, concepiti per modificare o aggiungere segmenti di clientela nuovi o per riposizionare sul mercato turistico internazionale l’immagine e l’offerta della località. Mentre è proprio questa finalità che alimenta il progetto del “Parco del Mare”.

 

COME NASCE LA CONCEZIONE DEL PARCO DEL MARE?

Nasce essenzialmente da una domanda comune che ci si è posti all’interno del Laboratorio partecipato sul Turismo del Piano Strategico: perché diventa oggi determinante avere un approccio nuovo e articolato quando si ha a che fare con territori che si trovano con un prodotto turistico maturo?

Se si pensa poi chele tecnologie web e le informazioni oggi disponibili, nonché l’aumento costante delle destinazioni turistiche,mettono il turista nelle condizioni dicomparare e scegliere una meta con molta più rapidità e facilità di quanto non accedesse in passato, ci troviamo in una situazione in cui la forza della domanda è preponderante rispetto a quella dell’offerta che ciascun territorio è in grado di mettere in campo.

In questo turismo “globalizzato” diventa così estremamente importante pensare ad una forte caratterizzazione del proprio prodotto, per aggiungere elementi di unicità capaci di scardinare fin dall’inizio una grande quantità di competitori e catturare, quindi, quote di mercato che altrimenti potrebbero facilmente e rapidamente orientarsi verso altre offerte.

E’ con questo approccio strategico che è stato concepito il progetto “Parco del Mare” di Rimini. Non, dunque, un progetto di abbellimento del lungomare ma di integrazione tra ambiente, funzioni e servizi in un grande spazio che coinvolge la spiaggia, i lungomari, il comparto alberghiero e i servizi al turismo.

 

Lungomare

 

PERCHE’ IL NOME “PARCO DEL MARE”?

Dal momento che la città costruita termina con la linea degli alberghi, Rimini dispone di un ulteriore, pregiato spazio di 300 ettari, quello tra la fascia degli alberghi e il mare, che, se pensato in maniera integrata, raggiunge la dimensione di Central Park a New York.

La nostra grandezza comincia quindi a configurarsi non per la costruzione di avveniristici edifici o manufatti che segnano una contemporaneità urbana ma, al contrario, per l’annuncio di una grandiosità dello spazio naturale che viene messo a disposizione per funzioni dedicate al benessere. Uno spazio naturale ricco di funzioni capaci anche di qualificarsi come un modello di stile di vita.

Progettare uno spazio dedicato al benessere, inteso nella sua accezione più completa, significa peraltrointercettare una domanda trasversale che oggi è considerata tra i principali mega-trend del futuro e quindi rivolgersi potenzialmente a milioni di persone in tutto il mondo. Benessere e qualità della vita sono, infatti, una delle aspirazioni più perseguite dalle donne e dagli uomini della nostra epoca, che li interpretano attraverso il movimento fisico, l’alimentazione, l’estetica ma anche un atteggiamento mentale complessivamente orientato alla qualità del vivere.

 

QUALI LE CONDIZIONI PERCHE’ QUESTO SOGNO SI TRASFORMI DAVVERO IN UN POTENTE SEGNO CHE CAMBIERA’ TOTALMENTE LA NOSTRA “CARTOLINA”?

E’ evidente che questa sfida rappresenta per Rimini una grande opportunità che potrà trovareconcretezza a condizione che si creino un forte coordinamento e una reale condivisione dell’obiettivo finale da parte di tutti i portatori di interesse coinvolti in città. Con il progetto “Parco del Mare”, ogni bagnino, albergatore, ristoratore o commerciante che pensi al rilancio della propria attività non si trova in una condizione di solitudine ma ha a disposizione una visione alla quale ispirarsi. Una visione che spinge ad abbandonare la logica dell’operare in maniera individuale, all’interno del proprio “recinto”,per superare il singolo confine di proprietà e contribuire così alla rigenerazione di quello spazio anonimo che è oggi il lungomare delle auto.La condizione è, quindi, che si attui uno sforzo comune che naturalmente coinvolge anche l’Amministrazione nell’adottare procedure amministrative e tecniche che favoriscano la libertà di interpretazione dei progetti privati e gli investimenti pur senza perdere mai di vista l’obiettivo finale e il senso complessivo del progetto.

 

Lungomare

 

COME POTREMMO IMMAGINARE OGGI IL LUNGOMARE DI RIMINI UNA VOLTA CHE IL PROGETTO PARCO DEL MARE SARA’ REALIZZATO?

Il risultato finale di questo processo, che si potrà realizzare anche per stralci distribuiti nel tempo, restituirà a Rimini uno spazio unico nel suo genere, lungo 15 km, da Torre Pedrera a Miramare, dove l’estetica dell’insieme, gli elementi di naturalità e le funzioni dedicate all’attività fisica, al buon cibo e all’intrattenimento culturale riposizioneranno l’immagine e la desiderabilità di Rimini sui nuovi mercati per almeno i prossimi cinquant’anni.

Capita raramente che un territorio riesca ad avere idee così chiare nel suo percorso di innovazione. Normalmente, si procede per tentativi: qualcuno lancia un progetto, gli altri lo copiano e solo se l’idea è buona ne scaturisce un’innovazione. Questa volta, invece, ognuno può misurarsi fin da subito con le ambizioni del risultato finale e scegliere se è il momento di reinvestire nel proprio futuro e in quello del territorio. Oppure, se accettare l’inesorabile e lento declino della propria attività ripetendo all’infinito un modello che si è ormai definitivamente esaurito e che quindi non offre più alcuna prospettiva di sviluppo a Rimini e ai nostri giovani.

 

LE POTENZIALITA’ DEL PROGETTO

  • Circa 300 ha di parco urbano continuo e lineare, da Torre Pedrera a Miramare, di cui 65 ha circa trattati con verde mediterraneo e piante.
  • 20 km di percorsi per attività fisica, con il monitoraggio scientifico del Dipartimento di Scienze e Qualità della Vita dell’Università di Bologna – Campus di Rimini.
  • 15 km di passeggiata completamente fronte-mare, unica nel suo genere senza ostacoli alla vista del mare.
  • Palestre open air.
  • 15 km di percorso ciclabile protetto.
  • Ristoranti con cibo di produzione locale e biologico.
  • Palestre coperte e centri benessere con acqua salina.

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